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Pubblicato nel numero: Anno XLV Luglio - Dicembre 2017 - Numero 82
Parole chiave: Cambiamento, Inconscio, Psicodinamica, Neuroscienze
Neuroscienze e dinamiche profonde del cambiamento nella relazione psicoterapeutica
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ABSTRACT
Recentemente, le tecniche sulle scienze del cervello, oltre alle meta-analisi cliniche, hanno confermato l’efficacia della psicoterapia, principalmente psicodinamica. Queste indagini mirano a identificare il nucleo di quei fattori che promuovono i cambiamenti al fine di attivarlo il più precocemente possibile. Studi e ricerche nel campo delle neuroscienze hanno studiato problemi cruciali come l’alleanza terapeutica, che rappresenta sia il fattore che il risultato del cambiamento, i cambiamenti del cervello indotti dalla psicoterapia e principalmente l’inconscio come processo neuropsicologico. I contributi neurobiologici sulla memoria procedurale, la funzione del sogno e dei meccanismi di difesa, i processi biopsicologici dell’attaccamento e le configurazioni dei neuroni specchio dell’empatia / compassione, i processi intrapsichici / interpersonali come simulazione incorporata e sintonizzazione intenzionale: tutti questi approfondimenti hanno riconosciuto la principale caratteristica implicita, affettiva piuttosto che cognitiva, inconscia piuttosto che cosciente, di una tale dinamica relazionale tra paziente e terapeuta, che ha alcuni effetti che promuovono il cambiamento anche nel qui e ora del setting. Le scienze del cervello forniscono un crescente corpo di prove sulle dinamiche che promuovono il cambiamento, suggerendo un contatto profondo tra paziente e terapeuta come elemento centrale del cambiamento. Le emozioni esistenti tra paziente e terapeuta sono espressioni implicite e non verbali, piuttosto che esplicite e verbali: emisfero destro piuttosto che emisfero sinistro, con sequenze di contaminazioni e trasformazioni reciproche. Le componenti neurobiologiche essenziali del cambiamento comportano una riorganizzazione – attraverso nuove modalità comportamentali nel setting – di vecchie memorie patologiche al fine di ottenere una nuova memoria che è l’effetto del coinvolgimento emotivo empatico ottimale del terapeuta nella relazione paziente-terapeuta. Atteggiamento e controatteggiamento sono il risultato della rielaborazione interiore del transfert e del controtransfert del terapeuta, del transfert del paziente, dello scambio reciproco e continuo di affetti, fiducia, rifiuto, emozioni, aspettative … I risultati futuri delle linee di ricerca sulle dinamiche neurobiologiche della psicoterapia potrebbero portare all’identificazione di indicatori di diagnosi e terapia con l’obiettivo di chiarire quali sono gli individui che possono trarre beneficio da quale tipo di psicoterapia e dal quale focus nel contesto della relazione terapeutica.