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Pubblicato nel numero: Anno XLII Luglio - Dicembre 2014 - Numero 76
Parole chiave: Comprensione, Anoressia nervosa, Famiglia del paziente, Rete, Psicopatologia psicodinamica, Incoraggiamento, Psicoterapia adleriana, Stile di Vita, Disturbi del comportamento alimentare, Attaccamento, Empatia, Relazione terapeutica, Resistenza
La resistenza ai trattamenti nell’anoressia nervosa: la psicoterapia psicodinamica adleriana ha una specifica indicazione?
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ABSTRACT
L’Anoressia Nervosa (AN) , è una malattia grave difficile da trattare e resistente alle cure. A tutt’oggi mancano evidenze che il trattamento modifichi l’outcome. Una rassegna degli studi sulla resistenza in AN evidenzia quattro principali tematiche: negazione versus insight di malattia, motivazione al cambiamento, fattori di mantenimento trattamento della resistenza e esiti dei trattamenti, relazione terapeutica, controtransfert e gestione della resistenza ai trattamenti. Nella cura c’è un’eccessiva enfasi su fattori cognitivi ed espliciti, mentre il problema potrebbe risiedere in un mancato autentico incontro tra paziente terapeuta. Dopo la disamina di ricerche sulle dinamiche famigliari e la personalità di pazienti AN, sono considerate recenti studi sullo stile di attaccamento nell’AN e modello psicodinamico. Emerge così la necessità di ridefinire il ruolo del terapeuta nella psicoterapia dinamica dell’AN. Ricerche sulle dinamiche famigliari e la personalità dei genitori di pazienti AN, recenti studi sullo stile di attaccamento nell’ AN supportano un modello psicodinamico, patogenesi e cura, che considera l’ AN come malattia provocata da un alterato sviluppo del Sé, in cui vivere senza mangiare e piuttosto talvolta morire sono compensazioni grandiose di grave sentimenti di non valere nulla e radicato scoraggiamento, come proposto vent’anni fa da H.Bruch. Risulta necessario ridefinire il ruolo del terapeuta nella psicoterapia dinamica dell’AN che consideri lo stile di vita di terapeuta e paziente. Essendo il processo di incoraggiamento il cuore del cambiamento, fenomeni come embodied simulation, intentional attuenement moments meeting comunicazione implicita, concettualizzati in riferimento a recenti scoperte neurobiologiche e brain imaging, concorrono ad avvalorare la comprensione empatica come nucleo del processo di incoraggiamento. Le esperienze precoci si ripetono nelle reazione di transfert e condizionano contagi emotivi e contaminazioni, controtransfert e metacontrotransfert nel terapeuta, tra rischi di zelo eccessivo e scoraggiamento. La psicoterapia psicodinamica adleriana la cui struttura teorico-tecnica è da sempre la strategia di incoraggiamento, anche in considerazione di resoconti evidence-based, appare particolarmente predisposta alle cure di questa grave malattia giovanile, enigmatica espressione delle culture post-moderne.