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EDITORIALE: La pandemia da COVID-19 interroga la scienza e l coscienza di ricercatori, medici, psicologi, educatori, genitori, governanti…

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La pandemia Covid-19 ha colpito le vite di ognuno di noi e, come professionisti della salute mentale siamo stati per mesi nella stessa condizione dei nostri pazienti. Ci siamo ritrovati tutti, governanti e semplici cittadini, medici e malati, insegnanti e allievi, ricchi e poveri, liberi e detenuti, chiusi in confortevoli case e homeless, tutti sulla stessa barca in un mare minaccioso con previsioni meteo a lungo incerte… [segue]




Le Relazioni Adleriane d’Aiuto nelle situazioni di emergenza

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ABSTRACT

Le relazioni di aiuto adleriane vengono sradicate nei trattamenti strutturati tradizionalmente: come quelli educativi, di consulenza e di psicoterapia. Tuttavia, stiamo vivendo, “hic et nunc”, un’emergenza dovuta alla pandemia covid-19 in cui gli interventi necessitano di opportune variazioni modulari: rispetto ad una valutazione, sui contenuti del setting, nelle modulazioni psicocliniche. Tra le varie difficoltà si segnalano quelle sulla comunicazione, l’allontanamento sociale e interindividuale, le consultazioni in ospedali o strutture sanitarie e le psicoterapie “interrotte” o “terminate” per cause soggettive o oggettive. Varie tipologie di relazioni di aiuto emergono da queste situazioni complesse, a volte penalizzanti. Stiamo parlando di psicologia dell’emergenza, consulti telefonici, psicoterapie “virtuali”, psicoterapie focalizzate sulle crisi (da non confondere con psicoterapie a breve termine), ecc. Sia le équipe di assistenza che quelle di caregiver devono adattarsi a nuovi contesti relazionali, e dunque mostrano una variazione delle modalità terapeutiche con reazioni di resistenza o resilienza. Inoltre, hanno preoccupazioni e ansie per le future sequenze esistenziali nei loro aspetti psicopatologici, economici e sociali. Considerati tutti questi elementi, auspichiamo un aumento dei contributi scientifici e della cooperazione umanitaria. Auspichiamo anche un approfondimento delle cure globali, soprattutto per terapie psicologico-cliniche. Inoltre, ci auguriamo un arricchimento della Cooperazione Sociale finalizzata ad un rinnovato Significato della Vita.




La personalità degli studenti di medicina differisce da quella di studenti di altre facoltà? Uno studio osservazionale per un programma di formazione medica su misura in epoca Covid-19

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ABSTRACT

Gli studenti di medicina hanno bisogno di un’istruzione e di una formazione specifiche in quanto futuri medici che potrebbero andare incontro ad un possibile esaurimento grave, in particolare in situazioni di emergenza quale le recenti epidemie da Covid-19, con sintomi depressivi e ansiosi associati a capacità di coping non ottimali. Questo studio si propone di confrontare i tratti personologici di temperamento e carattere di un campione di studenti in medici con altri studenti per esplorare possibili caratteristiche che possono rappresentare obiettivi specifici per diverse formazioni. Duecentoventidue studenti della Facoltà di Medicina (MS) e 129 studenti corrispondenti di altre facoltà (rispettivamente della Facoltà di Lettere e Filosofia -FH- e della Facoltà di Design al Politecnico-PD) sono stati valutati utilizzando il Temperament and Character Inventory (TCI) e il Beck Depression Inventory (BDI-II) al fine di esplorare la loro personalità e i punteggi depressivi. Gli studenti di medicina differiscono dagli altri studenti in alcuni tratti della personalità. Il gruppo MS ha mostrato una minore persistenza e autotrascendenza rispetto agli altri gruppi. Il gruppo MS riporta una maggiore dipendenza, autodirettività, responsabilità e determinazione. I futuri medici sembrano avere aspetti di personalità poliedrici: infatti, un’elevata autodirettività, unita alla necessità di soddisfare le richieste degli altri, può essere sia una motivazione che un fattore di resistenza alla frustrazione. D’altra parte, un’eccessiva sensibilità al giudizio di altre persone con bassa persistenza può favorire il burn-out. Vengono discusse le implicazioni per i programmi delle scuole di medicina. Registrazione dello studio: Numero protocollo: 127252.




Sogno, gioco, racconto nella costruzione dell’identità personale e in psicoterapia. Nuovi suggerimenti individualpsicologici

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ABSTRACT

Questo lavoro è costruito su due principi fondamentali: che l’autentica ricchezza dell’essere umano è la sua capacità di sognare e che i sogni del paziente arricchiscono il nostro modo di praticare la psicoterapia. Tuttavia, riteniamo che l’interpretazione dei sogni dipende ancora in maniera eccessiva dalle teorie psicologiche suggerite da varie “Scuole” e consideriamo che, da un punto di vista scientifico, questa dipendenza crea confusione, oltre al rischio di svalutare molto il significato della psicoterapia. Per evitare questo impasse, nell’articolo consideriamo l’intreccio
tra sogno, gioco e narrazione, e chiediamo la possibilità di costruire una visione del mondo onirico, condiviso
nella sua base teorica da vari modelli. A tal fine, sollecitiamo che le neuroscienze diventino il “Galileo
telescopio ”per una nuova rivoluzione copernicana. Insieme ad altri campi di ricerca, come l’evoluzionismo,
l’epigenetica e la teoria del gioco, le neuroscienze potrebbero essere il motore di una concezione del sogno capace di
armonizzare scienza e immaginazione, scoperte verificabili e apertura creativa.




Psicoterapia Breve Psicodinamica Adleriana: elementi teorici e indicatori di processo

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ABSTRACT

La psicoterapia breve sta guadagnando interesse in tutto il mondo, grazie al suo buon rapporto costi / benefici
ed alle prove di efficacia. Lo scopo dell’articolo era descrivere la psicoterapia psicodinamica breve adleriana (B-APP): una psicoterapia breve, psicodinamicamente orientata, che fa riferimento alla psicologia individuale (IP). La teoria della B-APP fa riferimento ai seguenti paradigmi: 1) l’individuo rappresenta un’unità psicosomatica integrata nel contesto sociale; 2) l’individuo ha bisogno di costruire e regolare l’immagine di sé; 3) i moduli di legame
regolano i rapporti umani e rappresentano il “fil rouge” simbolico che collega gli elementi dello stile di vita.
I suoi obiettivi sono: 1) una risoluzione almeno parziale del problema focale; 2) una diminuzione o un non aumento della sintomatologia; 3) un aumento globale della qualità della vita. I risultati dipendono dai cambiamenti intrapsichici e relazionali. Le indicazioni sono più relative che assolute. La possibilità di individuare un focus significativo è fondamentale. Lo schema di trattamento prevede 15 sedute suddivise in 5 fasi. La B-APP offre un approccio tecnico alla psicoterapia breve adatto a molti campi della psichiatria e della medicina di liaison, come gli interventi di prevenzione nei soggetti a rischio, i disturbi somatopsichici e la psichiatria di liaison, i disturbi della personalità e dell’alimentazione e il trattamento di bambini con disturbi emotivi. La B-APP è stata inoltre applicata come approccio psicoterapeutico in alcuni studi di esito clinico su disturbi alimentari e gravi disturbi di personalità, mostrando una buona efficacia.




Verso una formazione di per sé psicodinamica dello psichiatra nell’era delle neuroscienze?

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ABSTRACT

Obiettivo: la discussione e l’urgenza di andare verso un nuovo modo di essere psichiatra è diventato evidente almeno dall’inizio degli anni 2000: l’aumento del burnout dello psichiatra, la resistenza al trattamento come uno dei maggiori problemi di salute pubblica, il rischio di un riduzionismo della malattia mentale. La psichiatria psicodinamica fornisce una significativa formazione educativa, scientifica e un contributo terapeutico per la psichiatria contemporanea, come applicazione concreta nella pratica clinica del modello biopsicosociale, supportato da psicopatologia dello sviluppo, epigenetica e studi di neuroimaging. Gli autori esplorano come il problema della formazione psicodinamica dello psichiatra durante il percorso formativo sia osservato e studiato nella letteratura internazionale. Materiali e metodi: è stata effettuata una ricerca in letteratura su PubMed, dal 2006 al 2020, con le parole: formazione + psichiatria + psicoterapia + percorso formativo. Risultati: la ricerca ha prodotto 452 risultati, 194 ritenuti pertinenti. 141 articoli erano relativi ad aspetti formativi non specifici della psicoterapia, mentre 53 si riferivano specificamente alla formazione psicodinamica. Questi 53 titoli di ricerca psicodinamica sono stati esaminati attraverso gli abstract e ulteriormente suddivisi in tre gruppi: aspetti fondamentali generali (articoli del gruppo 1-12); aspetti speciali (gruppo 2, 15 articoli); altri aspetti (gruppo 3-26 articoli). Discussione: la media annuale della produzione scientifica su questo importante argomento è costante. Una revisione critica degli studi esaminati evidenzia una ricchezza di commenti, suggerimenti e osservazioni basati su esperienze personali di insegnamento clinico che controbilanciano la minore quantità di dati sperimentali come misurazioni della competenza raggiunta dagli psichiatri in formazione. La formazione in psicoterapia psicodinamica è considerata fondamentale nel percorso di formazione in psichiatria. I costrutti di persona e sviluppo sono
fondamentali per il trattamento diagnostico in Psichiatria Psicodinamica. Conclusione: il percorso di formazione in psicodinamica verso la conoscenza del paziente, di se stesso e l’accettazione di sé e dell’altro sono allo stesso tempo una necessità scientifica ed un prerequisito etico. C’è da sperare che la formazione dello psichiatra in psicoterapia, oltre a costituire una possibile super specializzazione, favorisce la riduzione dei drop out
e della resistenza al trattamento, in particolare con pazienti difficili. Ciò Ciò comporterebbe costi di trattamento inferiori e una migliore qualità degli interventi, nonché una prevenzione più efficace del burn-out.




La lingua spazio dell’inconscio. Considerazioni di Pierluigi Lia sulla Commedia

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ABSTRACT

Il linguaggio della Commedia non è l’unico mezzo scelto da Dante per farci partecipi della profonda conoscenza teologica e scientifica della sua ardente passione, ma anche della fondazione e dell’elemento costitutivo della sua conoscenza e dello stesso Dante, come riportato nelle considerazioni di Lia. Egli prende da Aristotele la visione dinamica della psiche che Adler considererà il suo concetto più importante della sua teoria. Anche l’olismo di Adler è anticipato nella Commedia dove anima, mente, corpo e linguaggio sono considerati inseparabili. L’avidità punita all’inferno è il desiderio egoistico del potere, mentre il desiderio salvifico dell’altezza è l’aspirazione alla superiorità, tutto tende a questo e può essere realizzato solo all’interno degli altri nella comunità a cui egli appartiene liberamente, guidato dalla giustizia e dall’amore. Considerando che la lingua è il posto dell’inconscio di Platone, Dante porta le rimozioni dalla psicopatologia alla gnoseologia e alla neurofisiologia. Infine l’autore ha svolto un attento esame della comunicazione all’interno della psicoanalisi, delineando il ruolo dell’analista prestigioso e ricco di responsabilità; dà pieno potere generativo al linguaggio come grembo fecondo del subconscio, reintegrando il pieno valore della donna, paradigma vivente di questo potere.